Bruxelles con il fiato sospeso: una città in attesa

Bruxelles con il fiato sospeso: una città in attesa di tornare alla normalità

Il viaggio l’avevamo programmato da mesi e non volevamo farci sottomettere dalla paura e così, nonostante gli ultimi tragici eventi di Parigi dello scorso 13 Novembre, siamo partite per Bruxelles.

Arrivate in città venerdì 20 novembre, abbiamo trovato un clima quasi normale: studenti che festeggiavano, gente che camminava per strada, negozi e bar aperti e qualche militare nei punti strategici della città. Camminare per il centro ci ha rivelato una Bruxelles dinamica, cosmopolita e molto cordiale.

Nella giornata di Sabato, però, è cambiato tutto…

Camminando per le vie del centro i negozi erano stranamente chiusi, le metro non giravano e il clima era pesante. Poco dopo abbiamo scoperto che il livello di allerta era stato elevato a 4 con tutte le conseguenze del caso: un vero e proprio coprifuoco.

Camminare per strada era impossibile, come era impossibile non guardare al prossimo con sospetto, lasciando che gesti normali di vita quotidiana si trasformassero in minacciosi campanelli d’allarme.

Ora so che cosa significa essere liberi….

Il mio più caro augurio va alla fine di tutto questo, in Europa ed altrove.

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The trip we had planned for months and did’t want to subjugate us by fear and so, despite the latest tragic events in Paris last November 13th, we left for Brussels.

Come to town Friday, November 20th, we have found a climate almost normal: students celebrating, people walking around the streets, shops and bars open and some military in strategic points of the city. Walking to the center of Brussels has revealed a dynamic, cosmopolitan and very friendly city.

On Saturday, however, everything changed …

Walking through the streets of downtown shops were strangely closed, the metro was closed and the feeling was heavy. Shortly after we discovered that the alert level had been raised to 4 with all the consequences: a real curfew.

It was impossible to walk down the street, as it was impossible not to look at others with suspicion, letting normal gestures of daily life would turn into menacing alarm bells.

Now I know what it means to be free ….

My dearest wish is the end of all this, in Europe and elsewhere. 

 

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