Solo quando ho letto il termine “onnivoro consapevole” tratto dal libro “Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?” scritto da Jonathan Safran Foer, ho capito di appartenere a tale categoria.
L’onnivoro consapevole è colui che mangia tutto.
La sua dieta è un equilibrio di carne, pesce e prodotti derivati, come latte e latticini, legumi, frutta e verdura facendo attenzione alla provenienza degli alimenti che ingerisce.
Per intenderci: il supermercato è un posto a lui ostile.
Ed è proprio questa ultima frase che vorrei che vi facesse riflettere: ostilità abbinata a uno dei luoghi di consumo più frequentati al mondo. Non vi sembra che ci sia qualcosa di marcio in tutto ciò?
In base ad un indagine pubblicata da Altroconsumo a febbraio 2021, il 60% degli italiani fanno i propri acquisti alimentari nei supermercati e l’85% di essi è soddisfatto del punto di vendita da cui si serve.
Anche io ero parte di entrambe le percentuali, fino a che mi è stata offerta la possibilità di aprire gli occhi.
Il battesimo del fuoco l’ho avuto ad Ottobre, a Rimini, quando passeggiando per il centro mi sono imbattuta in un gruppo di animalisti (pacifisti) che portavano al collo uno schermo che trasmetteva l’orrore delle fabbriche avicole, relativamente alla produzione di uova.
Io non avevo idea di quanti pulcini venissero uccisi per far si che gli scaffali dei super mercati fossero costantemente pieni di uova ed altresì, per fornire le stesse uova, all’industria alimentare.
Rulli di pulcini maschi, inutili per la catena alimentare umana, che venivano ammazzati, triturati in lame affilate, senza nessun tipo di rispetto per la loro vita. Per maggiori informazioni le potrete avere leggendo questo articolo.
Da quel momento non sono stata più la stessa. Non potevo più mettere la testa sotto la sabbia e fare finta di niente: dovevo imparare a comprare.
Così ho toccato con mano quanto sia difficile la vita di un Onnivoro consapevole: i cibi non forniscono MAI alcuna indicazioni del trattamento che hanno subito gli animali per arrivare ad essere un nostro alimento e d’altronde, gli alimenti, che hanno una filiera etica e controllata, non sono quasi mai acquistabili al supermercato.
Ma ci pensate? Il posto per antonomasia che è necessario per il nostro sostentamento è il principale promotore di un’industria alimentare senza alcuna etica.
Perchè?
Perchè non siamo più capaci di fare rinunce, perchè per avere cibo ad un prezzo accessibile per tutti, abbiamo trasformato i nostri animali da cortile in materiali senza anima, egoisticamente ignorando che invece dei sentimenti li hanno e che provano dolore esattamente quanto noi.
Non è Naturale mangiare carne tutti i giorni, non è etico crescere dei maiali in gabbia, non è giusto lasciare che i polli maturino in meno di due mesi, quando in realtà avrebbero bisogno di almeno due anni.
Possiamo scegliere di mangiare meglio e meno prodotti di origine animale, solo così possiamo fermare li scempio degli allevamenti intensivi.